You can call me Vera Liquet. I write short stories. Names, places and plots are fictional. Sometime they may be inspired by true events.
Mi potete chiamare Vera Liquet. Qui vi propongo brevi storie con nomi, luoghi e trame di fantasia. A volte potrebbero riflettere fatti realmente accaduti.
vera.liquet@gmail.com
Non ricordo esattamente cosa accadde quella notte. Questo e` tutto cio` che ricordo.
E` una estate molto calda ed afosa. Sono nella mia stanza. E` notte e non riesco a dormire. Accendo la luce. Decido di leggere un libro. Sento lamenti inquietanti d' un tratto. Si fanno sempre piu` forti. Apro le tende della finestra. Sotto la luce di un lampione vedo addossato alla parete di un muro un uomo a terra in una pozza di sangue. Decido di soccorrerlo. Mi chiedo perche' mai nessuno lo faccia. Scendo velocemente le scale, apro la porta di casa sul retro: l' uomo accasciato al suolo non e` piu` li`. Non c'e` alcuna sua traccia di sanguinamento. Richiudo rumorosamente la porta sul retro. Risalgo le scale. Apro la porta della mia stanza. La finestra e` completamente in frantumi e chiazze di sangue sono sul letto, sulle pareti e su tutto il mobilio. Mi chiedo cosa stia accadendo. D' improvviso risento di nuovo i lamenti dell' uomo.
'" Aiutami, ho una ferita che sanguina. Una donna mi ha ferito crudelmente".
Posso udire la sua voce distintamente ma l' uomo non e` visibile ai miei occhi. La notte seguente e` piu` calda della precedente. Ho paura di chiudere gli occhi e dormire. Sento improvvisamente il pianto incessante di una donna. Stavolta non corro ad aprire le tende. Subito dopo noto che la brocca d' acqua sul tavolino trabocca fino al punto che la stanza e` inondata inspiegabilmente di acqua. La donna sembra essere nella mia stanza ma non la vedo. Dice che piange per tutti i rimorsi che ha avuto in vita. La notte successiva sento d' improvviso il rumore di una palla che balza ripetutamente. Scosto le tende e vedo una bambina con i capelli cortissimi giocare a palla nel cuore della notte. La luce del lampione, piu` forte di quella fioca della luna, le illumina il viso raggiante. Ritorno a coricarmi e spengo la luce. Un attimo dopo la luce del lampadario si accende da sola. In un angolo della stanza appare simultaneamente una creatura, che si muove impercettibilmente, ricoperta compleatamente da lunghi capelli bruni. Due piccole braccia spuntano d' un tratto. Tengono strette tra le mani un grande paio di forbici. Istericamente le piccole mani incominciano a tagliare la chioma bruna. Tutta la stanza si ricopre di una coltre scura di capelli che svolazzano nell' aria. Appare il viso della stessa bambina che giocava poco prima. Ripete ossessivamente: " Voglio giocare! Voglio giocare! Non voglio crescere! " .
Per almeno due mesi le voci dell' uomo, della donna e della bambina sono presenti nella mia mente. Le ascolto parlare e lamentarsi ventiquattro ore su ventiquattro. Il loro tono della voce si alza a tal punto talvolta che temo di diventare sorda. Nessun altro le sente all' infuori di me. Gli amici con cui vivo mi sentono urlare, ridere o piangere continuamente. Decidono di trasferirsi in una nuova casa e di portarmi con se`. Le voci si fanno sempre piu` sommesse nella nuova casa fino a sparire del tutto.
You can call me Vera Liquet. I write short stories. Names, places and plots are fictional. Sometime they may be inspired by true events.
Mi potete chiamare Vera Liquet. Qui vi propongo brevi storie con nomi, luoghi e trame di fantasia. A volte potrebbero riflettere fatti realmente accaduti.
vera.liquet@gmail.com
Il corpo robusto della signora Clara rotolò rapidamente lungo la discesa, in fortissima pendenza, della strada in cima alla quale s'innalzava il palazzo del civico 78. La testa della donna venne colpita prima da un pneumatico di una delle automobili parcheggiate e poi fatalmente da un palo della luce. Abitava al primo piano del civico 78. Era uscita, come era suo solito in primavera, per raccogliere dell'erbette nei campi. Un momento di distrazione la fece barcollare in cima alla discesa. La caduta fu inevitabile. La maggior parte degli abitanti di quella strada parteciparono con sgomento al funerale della donna. Non fu la prima delle disgrazie ad accadere su quel pendio così pericolosamente scosceso. Durante l'inverno ghiacciato alcuni cadevano sull'asfalto scivoloso riportando fratture a volte molto gravi.
Dora e Tom di lì a poco acquistarono l'appartamento in cui Clara abitò un tempo. L'agente immobiliare e poi i vicini di casa gli accennarono la triste fine della donna. Dora trovava inconcepibile poter morire di fronte la propria abitazione. I due coniugi ristrutturarono in tempi veloci la casa e presto iniziarono la loro nuova vita al civico 78. La palazzina svettava in cima alla ripida salita offrendo una vista mozzafiato agli abitanti. Dora poteva ammirare ogni mattina al suo risveglio distese di campi e di alberi verdeggianti sotto un vasto cielo azzurro.
The strong body of Mrs Clara rolled rapidly along the descent, in a very steep slope of the road, on top of which the building of number 78 rose. The woman's head was hit first by a tire of one of the parked cars and then fatally by a light pole. She lived on the first floor of number 78. She had gone out, as was her usual in the spring, to collect grass in the fields. A moment of distraction made her stagger on top of the descent. The fall was inevitable. Most of the inhabitants of that street attended the woman's funeral with dismay. It was not the first of misfortunes to happen on that dangerously steep slope. During the frozen winter, some fell on the slippery asphalt, sometimes causing very serious fractures.
Dora and Tom bought the apartment where Clara once lived. The real estate agent and the neighbours hinted at the sad end of the woman. Dora thought it was absurd to die in that way. The spouses quickly renovated the house and soon began their new life at number 78. The building stood on top of the steep slope offering a breathtaking view to the inhabitants. Dora could admire, every morning when she woke up, fields and green trees under a vast blue sky.
Una sera Dora sbadatamente si guardò allo specchio del bagno: l'immagine riflessa non le apparteneva. Aveva tutto ad un tratto il viso di un'altra donna. Era segnato da profonde rughe, appesantito da stanchezza e sofferenza. Terrorizzata cercò lo specchio nel corridoio che restituì l'immagine dello stesso viso. Incominciò ad evitare gli specchi. Suo marito notò in lei questa fobia e le chiese spesso spiegazioni. Dora era convinta di avere solo un malessere passeggero.
"Sono Clara!" una domenica udì indistintamente "Mi devi ascoltare Dora!"
Dora, ascoltando quelle parole, si accovacciò a terra tenendo il capo fra le mani. Non poteva rispondere a qualcuno che razionalmente non poteva esistere. Incominciò a sentire la voce della donna ogni giorno anche presso l'erboristeria in cui lavorava con il marito. Dora cercava di continuare la sua vita come sempre evitando di condividere il suo segreto malessere con Tom. Scoppiò in lacrime quando, un pomeriggio a casa, vide il lampadario, che avrebbe dovuto montare e che era appoggiato momentaneamente su un tavolo, fissato sul soffitto. Tom era all'erboristeria in quel momento.
One evening Dora carelessly looked in the bathroom mirror: the reflected image did not belong to her. All of a sudden she had another woman's face. It was marked by deep wrinkles, weighed down by fatigue and suffering. Terrified she looked for the mirror in the corridor which returned the image of the same face. She began to avoid mirrors. Her husband noticed this phobia in her and often asked for explanations. Dora was convinced that she had only a passing malaise.
"I'm Clara!" one Sunday she heard indistinctly "You must listen to me, Dora!"
Dora, listening to those words, crouched on the ground holding her head in her hands. She could not reply to someone who rationally could not exist. She began to hear the woman's voice every day even at the herbalist's shop where she used to work with her husband. Dora tried to continue her life as always by avoiding talking about her secret malaise with Tom. She burst into tears when, one afternoon in her home, she saw the chandelier, which was supposed to be mounted and which was momentarily on a table, fixed on the ceiling. Tom was at work at that time.
Dora tenne all'oscuro di tutto il marito.
"Ho una figlia, venticinquenne, alcolizzata e senza fissa dimora" le disse un giorno Clara "La devi aiutare!"
Dora si mise alla guida meccanicamente ascoltando le indicazioni della voce di Clara che la portò da Eden, sua figlia. Dora trovò la giovane distesa a terra in stato confusionale. La portò prima in ospedale e poi in un centro dove si presero cura di lei. Dora andò spesso a trovarla per circa sei mesi. A seguito di ciò le offrì un lavoro presso l'erboristeria. Tom era ignaro della storia della ragazza.
Dora udiva la voce di Clara sempre più di rado ma, trascorso un anno, si trovò a parlare di divorzio con Tom. Dora intuì a poco a poco che Eden fosse la causa dei loro sempre più frequenti litigi. Ebbero un'accesa discussione in casa una sera. Dora uscì con gli occhi pieni di lacrime dal portone di casa dopo aver sceso la rampa delle scale con la vista offuscata. Era buio sulla strada. Senza attenzione si precipitò verso la portiera della sua automobile quando perse l'equilibrio e cadde lungo la discesa. Non poteva fermare in alcun modo il suo corpo che continuava a girarsi su sé stesso andando sempre più giù. Testimoni che assistettero alla scena, dalle loro finestre di casa, dissero che ad un tratto il corpo di Dora incominciò a rotolarsi su sé stesso verso la direzione opposta. Il suo corpo non scendeva più ma saliva. Sconvolta ma incolume Dora si trovò poi sull'asfalto in cima alla salita proprio nel punto da cui era precipitata. Da quel momento chiunque avesse gettato una bottiglia o una palla lungo la discesa avrebbe assistito allo stesso fenomeno. L' oggetto in questione sarebbe salito in cima vincendo la forza di gravità.
Nessuno mai avrebbe potuto morire come Clara. Dora abbandonò quella casa in cima alla salita e si trasferì sola in un'altra città.
Dora kept avoiding to talk about Clara to her husband.
"I have a 25-years-old daughter. She is alcoholic and homeless." Clara said to her one day "You have to help her!"
Dora started driving the car listening to the direction of Clara's voice. They finally found Eden, her daughter. The young woman was lying on the ground in a confused state. Dora took her first to the hospital and then to a center where they took good care of her. Dora often visited Eden for about six months. Following this she offer her a job at her herbalist's shop. Tom was unaware of the girl's story.
Dora heard Clara's voice more and more rarely. After a year, Dora talked about divorce with her husband because she sensed that Eden was the cause of their increasingly frequent quarrels. They had a heated argoment at home one evening. Dora came out with tearful eyes from the front door. It was dark on the street. She rushed with blurred vision to the door of her car when she lost her balance and fell down the slope. She could not in any way stop her body from continuing to turn on itself, going further and further down. People who witnessed the scene, from their home windows, said that suddenly Dora's body began to roll on itself in the opposite direction. Her body no longer went down but went up. Distraught but unharmed, Dora found herself on the asphalt at the top of the hill right at the point from which she had fallen. From that moment on, anyone who threw a bottle or a ball down the slope would have witnessed the same phenomenon. Any object would have risen to the top overcoming gravity.
Nobody could ever die like Clara. Dora left that house at the top of the hill and moved alone to another city.
Flavia
29.08.2022 13:31
Bravissima mi piacciono tantissimo questi racconti
Latest comments
29.08 | 13:31
Bravissima mi piacciono tantissimo questi racconti
06.05 | 18:06
I feel blessed to know you Jenny. You always encourage me. I am so grateful to you my genuine, loving and inspiring friend! 💞💞
20.04 | 03:15
I feel blessed to know the woman behind the words. She’s so genuine, loving and inspiring. It’s not easy to come across someone like this. Please continue to read her writing and share with others.💕💕
26.07 | 10:15
Thanks a lot for your inspiring and uplifting words of support and approval hun!